Da noi, quando capita un disastro, esserci vuol dire che il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio e qualche Ministro della Repubblica si DEBBONO recare nelle zone interessate. Se il disatro é molto grave, si invoca anche la presenza del Santo Padre. Naturalmente questo complica le cose, perché bisogna trasportare loro, la scorta e tutti gli accompagnatori, poi si fermano i lavori, poi ci sono gli immancabili mezzi di comunicazione (perché se non ci sono TV nessuno si muove). In poche parole queste visite sono microcatastrofi nella vera catastrofe. Ma se nessuno parte, polemiche a gogo’, e questo é solo la punta dell’iceberg, ci sono le polemiche sulla protezione civile, sui vigili del fuoco, sui canili e sugli ospizi. Su tutto che c’entri o che non c’entri. Perché a noi piacciono le polemiche. Verificare PRIMA se le persone sono adeguate, se sono oneste, se sono efficienti loro e le strutture cui sono preposti, no, questo non ci interessa. Da sempre. A noi della partita interessa il risultato e, per chi vince, se é anche “rubato” meglio. Siamo incivili. Scrivo ascoltando la diretta sul terremoto. Quello che raccontano é “ora anche noi abbiamo i bambini silenziosi come quello di Aleppo”, oppure chiedono al primo disgraziato (letteralmente) come era il paese PRIMA del sisma. Poi si collegano persone che DOPO aver sentito il divieto di andare sulle zone del sisma sono subito partite per andare ad Amatrice, avevano sicuramente parenti, ma non é dato sapere se si erano caricati pale e faldoni di acqua minerale e coperte e… nel frattempo sentiamo dire che Zingaretti (presidente Regione Lazio) ha chiesto di lasciare libera la via Salaria per rendere più veloci i soccorsi. Già, perché c’era una folta rappresentanza di inqualificabili che erano per la strada per fare qualche selfie da caricare su Facebook, lasciarli andare avanti, sequestragli l’auto per intralcio a pubblico servizio, questo non é dato.
Poi ci sono i sapienti “avvelenati”: Bertolaso dice “speriamo che ci siano ancora tende per i terremotati e noi siano state utilizzate tutti per gli immigrati”. Se ci fossero ancora i soldi utilizzati per rendere “sicura” la villa di Berlusconi alla Maddalena per l’incontro del G8 (che poi si tenne all’Aquila) ci sarebbero alberghi a 5 stelle per i sopravvissuti, ma tant’é stare zitti é un’occasione che molti NON colgono.
Ci sono poi i “solidali”: qualcuno in internet ha lanciato l’idea di mettere a disposizione dei terremotati il jack pot del superenalotto (126 milioni), e alcuni politici si sono accodati (meglio tardi che mai); é vero quei soldi tecnicamente appartengono a chi ha giocato, si poterva fare un bel gesto, si poteva ribattere ”li diamo volentieri, ma sia solo un buon esempio”. No le risposte sono secche e seccate “allora perché non vendere anche il Colosseo?”. Vero, ma poi lo Stato (noi) paghiamo montagne di soldi per “curare”i malati (in Italia 700.000) di gioco. Anche qui la solidarietà é munifica con un sms da 2 euro. Noi diamo buffetti al becerume peggiore e pretendiamo pene draconiane per furti di mele.
Esserci vuol dire esserci CON la TESTA. Vuol dire smetterla con le lacrime di coccodrillo (quelle del dopo). Prepararsi, coinvolgendo l’esercito, con esercitazioni mirate, questo mai. Simulazioni su come affrontare calamità in zone di difficile raggiungimento o per terremoto (se zone ad alto rischio sismico) o per disastri idrici. Magari servirebbe una mappatura che comprende strade, precipitazioni atmosferiche, velocità di discesa a valle dell’acqua, e poi incendi, terremoti. Insomma bisognerebbe cominciare a fare cose PRIMA degli accadimenti per avere POI, se accadono, un minimo di preparazione.
Niente da fare. Nel dopoguerra abbiamo avuto tanti terremoti, tante alluvioni, tanti disastri ambientali e tantissime polemiche. Per il resto, buio totale. Il buio della ragione.
Ma stavolta NON voglio chiudere cosi, perché ci sono troppe BELLE PERSONE, che si sono sbattute per salvare gente, aiutare gente, senza guardare l’orologio, il proprio vantaggio, troppe volte celebriamo questo popolo silenzioso e il giorno dopo ce li dimentichiamo, speriamo che loro non si dimentichino di noi, e GRAZIE, ancora GRAZIE e soprattutto scusateci se siamo fastidiosi, aridi e, diciamola tutta, stronzi,
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