Cugini?

lkl-vive-la-france-680x365_c L’altra sera ho visto un film, la famiglia Belier, sentimental-caramelloso, eppure con un fondo amaro ma… Mi è piaciuto e ci ho messo un po’ a capire perché. Già, l’amaro era tutto per il mondo che avevo visto e che paragonavo, inconsciamente, al mondo italiano. Profonda provincia contadina, dove un contadino che vuol continuare a farlo, si presenta come sindaco, contro un sindaco che con la scusa di portare industria, vuol solo cementificare e fare supermercati. Il bello è che vince Davide (il contadino) contro Golia (il sindaco e il politichese). Il fatto è che questo in Francia capita, i contadini si fanno sentire e, siccome l’agroalimentare è una potenza, la gente li ascolta, anche se vive nelle città e nelle banlieue, perché il PIL là non è uno dei tanti modi per dire pelo, ma significa ricchezza per tutti. Da noi invece le statistiche dicono che abbiamo il 7% di territorio cementificato ed è un’enormità, visto che la media europea è il 5% e che noi abbiamo il 30% di territorio incostruibile. La loro agricoltura si preoccupa da sempre di eccellenza e da sempre se la fa pagare. E da loro non si fanno “surrogati” come da noi per il parmigiano reggiano, il cognac è una forza tale che abbiamo dovuto smettere di chiamare così quelli che furono rinominati brandy. Da noi si punta sulla coltura intensiva, solo negli ultimi tempi si è cominciato a guardare al biologico e puntualmente sono arrivati gli scandali e le truffe. Da loro molto meno, perché i produttori sono i primi ad espellere le mele marce. Il bosco poi è una risorsa e un bene da proteggere, perché regala ossigeno e, oculatamente, legna per costruire, da noi è solo una fonte limitata per pellets, finché dura la moda e poi, tagliato tutto, un posto dove fare condominietti per ipotetiche case di villeggiatura, puntualmente vuote, ma in pancia a qualche banca locale amica del costruttore/politico di turno. Là la gente va a messa, ma uscita, pensa con la testa e con le tasche. Certo ci sono scandali, ma non indagano cinque politici al giorno come da noi. Noi che balliamo sull’orlo del precipizio, con la puzza al naso e bevendo champagne. Non un sano, e meno costoso, prosecco. A proposito, il film, incidentalmente fa vedere quello di cui vi ho parlato e la trama non ve la racconto, ma se vi capita guardatelo, troverete altri mille spunti d’invidia.

 

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