Cosa avrei voluto da Babbo Natale

babbo natale Anche quest’anno è passato e della mia letterina nessuna traccia.

Sì, lo confesso scrivo ancora, alla mia età, a Babbo Natale.

Per la verità sono cinquant’anni che gli scrivo la stessa cosa, ma non mi ha mai esaudito.

Certo gli chiedo tanto, ma in fondo il mio regalo farebbe contenti molti.

Cosa chiedo ? Solo di far diventare l’Italia un paese normale e non il paese dei balocchi di Pinocchio, e gli italiani dei cittadini di uno Stato e non dei figuranti del carro di Tespi.

Vorrei che anche qui prima o poi crescesse una borghesia con princìpi e non una terra di servi di prìncipi.

Vorrei che si parlasse con cognizione di causa e non ci desse sulla voce come ubriachi bercioni.

Vorrei che si contrapponessero le idee e non le bandiere.

Vorrei che il merito, la conoscenza, fossero riconosciuti e non servissero i conoscenti.

Vorrei che i giovani avessero altre possibilità oltre l’emigrare.

Vorrei che gli amici servissero solo per passare delle belle serate (e non parlo di serate “eleganti”).

Vorrei che chi sbaglia paghi e non che paghi solo chi non ha giri “giusti”.

Vorrei.

Ecco, ho capito : Babbo Natale può esaudire solo dei sogni. Questi non sono sogni, sono impegni personali.

Ho sbagliato tutto, non dovevo scrivere a lui, ma a me, questi dovevano essere i buoni propositi per l’anno nuovo. Da cinquant’anni. Ho buttato una vita ad aspettare che gli altri facessero quello che io (e tanti altri) dovevamo fare.

Peccato.

Ma non è mai troppo tardi.

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