Non parlerò della condizione carceraria, Celle è Celle Ligure, un paese a trenta chilometri da Genova. Negli anni 50 fu preso d’assalto dal turismo ricco piemontese. È uno splendido borgo che conserva importanti tracce del ‘300, un paese comme il faut, spiaggia larga di sabbia, palazzi fronte mare sull’Aurelia e poi strada interna coi i vecchi palazzi genovesi. È stata una miniera d’oro per decenni, affitti estivi da paura, bar e ristoranti come in Versilia. Poi, lentamente l’anima italiana ha avuto il sopravvento. Chi ha guadagnato ha intascato, non ha reinvestito, i politici si sono preoccupati degli amici e di far nascere quartieri dormitorio di pura speculazione edilizia. Ora, e ci sono tornato dopo trent’anni, strade sporchette, negozi chiusi la metà e quelli aperti piena di cazzatielle, non di articoli per una clientela di livello. Del livello se ne ricordano solo nei conti, dove se chiedi un vino non sanno cosa dirti, ma poi il prezzo lo sanno fare, eccome. Le agenzie immobiliari, termometro certo della crisi, sono piene di vendesi, affittasi, sperasi, mancano solo i buttadentro. Se parlate con i piemontesi o i lombardi che incontrate, magari all’estero, vi rispondono che loro preferirebbero, ma poi, o non se lo possono permettere, o è troppo degradato. Ora la Liguria ha un nuovo governatore. Staremo a vedere, ma un po’ mi scappa da ridere, vedendo come gli Scajola hanno ridotto Imperia e dintorni. Un’idea sarebbe dare la regione in mano ai romagnoli, che sulla fascia del basso prezzo pagano la concorrenza di Spagna e Croazia. Forse con un articolo di prezzo superiore potrebbero rifarsi e “rubare” ai cugini francesi almeno tutti gli italiani che vanno là. Oppure, a cifra fissa, potremmo darla ai francesi che ormai hanno riempito la Costa Azzurra, ma non saturato il mercato. Un po’ come è successo a Venezia, che da quando sono arrivati , ha un turismo più di elite, hanno chiuso un sacco di negozi di maschere e di oggetti di vetro prodotti in Cina, riaperto altri con oggetti meno minculpop e più remunerativi. O forse abbiamo solo bisogno di gente onesta, che non lancia piani regolatori per farci il suo e che quando chiude una colonia in un bellissimo parco (come a Celle), trova un investitore che lo sa trasformare in un residence o in una multiproprietà che porti turisti e lavoro. Non che aspetti che cada a pezzi per venderla all’amico di turno per farci una bella palazzina di mini appartamenti che ormai non vuole più nessuno. Questi non sono solo sono ladri, ma anche tanto ignoranti ed è il peggio che possa capitare a chi è amministrato.
Devi accedere per postare un commento.