Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino

Imperia_2014Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino racconta con amore e nostalgia una storia ambientata in un suggestivo spaccato maremmano.

“Aldo Agroppi era amico di sua madre, viveva in via Pisa, un quartiere di famiglie operaie, case bombardate durante la Seconda Guerra Mondiale, tragiche ferite di dolore, macerie ancora da assorbire. Giovanni ricorda una foto di Agroppi che indossa la maglia della Nazionale, autografata con un pennarello nero. Era stato proprio Agroppi in persona a dargliela, all’angolo tra corso Italia e via Gaeta, in un giorno di primavera di tanti anni fa, dove la madre del calciatore gestiva una trattoria, un posto d’altri tempi, dove si mangiava con poca spesa. Giovanni era un bambino innamorato dei campioni, giocava su un campo di calcio delimitato dalla sua fantasia, imitava le serpentine di rombo di tuono Gigi Riva, i virtuosismi di Sandro Mazzola, le bordate di Roberto Boninsegna, le finte dell’abatino Gianni Rivera e la vita da mediano di Aldo Agroppi, cominciata a Piombino e conclusa a Torino”.

Dopo tanti anni Piombino era ancora una volta il centro del suo mondo. Lo Stadio Magona aveva preso il posto di San Siro, le duecento persone domenicali che seguivano la squadra locale erano il suo nuovo pubblico, anche se i dribbling si facevano sempre più rari e le azioni più lente. Giovanni si preparava con scrupolo alle gare, spingeva i giovani a dare il meglio, insegnava, come un allenatore in campo che dispensava anni di esperienza”.

“La nostra cultura era quella del flipper con i record segnati con la penna biro, del calcio balilla con i vecchi calciatori decapitati e anneriti, dei primi videogames artigianali che si facevano strada. Non solo. Era la cultura del cinema con il doppio spettacolo domenicale e la signora che vendeva manciate di semi per poche lire. Era la cultura del campino sterrato della parrocchia, dove sognavamo di emulare Mazzola e Rivera. Era la cultura dei nonni che raccontavano le fiabe tenendoci per mano nelle giornate di vento”.

“Canali di Marina dove gettare una lattina di birra o le finte teste di Modigliani, emulando i cugini livornesi dopo una scorribanda tra amici. Scogliere di Fosso alle Canne, la luna a picco su una casa diroccata che sembrava uscita dai versi di Montale, io che recitavo La casa dei doganieri, la casa della mia sera, con la tua mano stretta nella mia e aspettavo un bacio, un segno che tutto sarebbe andato bene, che non mi avresti lasciato. Nottate di libeccio con il mare che superava la balaustra in ferro battuto del Porticciolo e bagnava le mura del vecchio ospedale. Maestrale che pareva uscito da un quadro di Fattori, mentre in Cittadella mi fermavo a guardare il mare in attesa di un bacio dalle tue labbra inesperte e tremanti, quasi come le mie”.

“Soltanto a Piombino ho visto case per gli operai costruite sul mare, acciaio e salmastro cercare una strada comune, lottare per fumo e pane, ma anche amore per il mare, per scogliere incontaminate, per golfi e calette misteriose che danno riparo al sole. Sarà per questo che ho scelto di tornarci. Forse mi sento figlio di tante contraddizioni”.

Gordiano Lupi – CALCIO E ACCIAIO – Dimenticare Piombino
Acar Edizioni – Euro 15 – Pagine 200 – Distribuzione Nazionale ALI

Introduzione di Gianni Anselmi, Sindaco di Piombino ed ex calciatore nerazzurro

PRESENTATO AL PREMIO STREGA 2014

PRESENTATO AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO

recensione de ‘La Stampa’

Tra acciaio e calcio
“saudade” tirrenica
a Piombino

MARIO BAUDINO
Perché Dimenticare Piombino, come dalla seconda parte del titolo che Gordiano Lupi ha voluto per il suo romanzo, Calcio e acciaio, in uscita per le edizioni Acar? E soprattutto, come dimenticare la città sul Tirreno, di poche attrattive, di acciaierie e di case operaie sul mare, dove il padre ha confidato al protagonista che «il giorno più bello della mia vita è stato quando mi hai chiamato babbo per la prima volta… Anche quando ti ho visto debuttare a San Siro è stato bello. Ma quella è un’altra cosa»? Dimenticare è impossibile, e se nel libro ci provano in tanti, nessuno, alla fine, ci riesce.

Gli amori non si dimenticano. Non si dimenticano le donne, e tantomeno il posto del cuore, quello dove «il nonno narrava fiabe» e «il padre entrava e usciva dallo stabilimento al suono della sirena, mentre la madre preparava il pranzo». Così il protagonista, Giovanni, calciatore di non grande fortuna (secondo la canzone di De Gregori che funge da esergo, di quelli «che non hanno vinto mai»), torna dopo gli «esili dorati» a Milano e le corse nei campi di periferia, magari in un Sud duro e infuocato non solo dal punto di vista meteorologico. Intorno a lui, che ora si dedica ad allenare la squadra locale, la città vive l’arretrare dell’industria e il declino della grande fabbrica, mentre si affollano i ricordi della prosperità che fu, e dei calciatori famosi che nacquero o passarono da quelle parti, di molti sogni infranti.

Non è però una fascinosa e sterile melanconia: diventa anzi, questa tirrenica «saudade», il carburante per una nuova, pur disincantata impresa: aiutare un ragazzo marocchino di grande talento che ha condiviso il destino dei migranti a realizzare, magari, il suo sogno con le scarpette chiodate. Quello di Lupi è per molti versi un romanzo atipico, quasi un’epica della malinconia. Nello stesso tempo compie un’operazione letteraria complessa: non solo insiste sugli stessi luoghi di Acciaio, il bestseller di Silvia Avallone, ma sembra quasi volerlo richiamare nel titolo; equilibrandolo però – o forse squilibrandolo – con un elemento altrettanto mitologico qual è il calcio. In questo, al lettore più attento è indubbiamente proposta anche una riflessione sul gesto stesso del raccontare.

 

PRESENTAZIONE A IMPERIA – FIERA DEL LIBRO 31 MAGGIO ORE 17,15 – BAR NIKI

 

DAL 27 FEBBRAIO IN LIBRERIA – Distribuzione ALI LIBRI – http://www.alilibri.it/

Allegata recensione di Mario Baudino su LA STAMPA del 17 febbraio 2014

Mente Locale: http://www.mentelocale.it/57320-magazine-calcio-acciaio-dimenticare-piombino-intervista-gordiano-lupi/

I GIORNALISTI INTERESSATI POSSONO RICHIEDERE COPIA SAGGIO

Gordiano Lupi (Piombino, 1960). Collabora con La Stampa di Torino. Dirige le Edizioni Il Foglio Letterario. Traduce gli scrittori cubani Alejandro Torreguitart Ruiz e Yoani Sánchez. Ha pubblicato molti libri monografici sul cinema italiano. Tra i suoi lavori: Cuba Magica – conversazioni con un santéro (Mursia, 2003), Un’isola a passo di son – viaggio nel mondo della musica cubana (Bastogi, 2004), Almeno il pane Fidel  Cuba quotidiana(Stampa Alternativa, 2006), Mi Cuba (Mediane, 2008), Fellini – A cinema greatmaster (Mediane, 2009), Una terribile eredità (Perdisa, 2009), Fidel Castro biografia non autorizzata (A.Car, 2011), Yoani Sánchez  In attesa della primavera (Anordest, 2013). Tra i suoi ultimi progetti c’è una Storia del cinema horror italiano in cinque volumi. Cura la versione italiana del blog Generación Y della scrittrice cubana Yoani Sánchez e ha tradotto per Rizzoli il suo primo libro italiano: Cuba libre  Vivere e scrivere all’Avana (2009). Ha tradotto – per Minimum Fax – La ninfa incostante di Guillermo Cabrera Infante (Sur, 2012). 

Gordiano Lupi (Piombino, 1960). Collabora con Futuro Europa, Inkroci, La Folla del XXI Secolo, La Linea dell’Occhio e altre riviste. Dirige le Edizioni Il Foglio Letterario. Traduce gli scrittori cubani Alejandro Torreguitart Ruiz, Felix Luis Viera, Heberto Padilla e Guillermo Cabrera Infante. Tra i molti lavori ricordiamo: Nero Tropicale, Cuba Magica, Un’isola a passo di son - viaggio nel mondo della musica cubana, Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura, Almeno il pane Fidel, Mi Cuba, Fellini - A cinema greatmaster, Velina o calciatore, altro che scrittore!, Fidel Castro – biografia non autorizzata, Fame - Una terribile eredità, Storia del cinema horror italiano in cinque volumi, Soprassediamo! - Franco & Ciccio Story. Ha tradotto La ninfa incostante di Guillermo Cabrera Infante (Sur, 2012). Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino, il suo ultimo romanzo, nel 2014 è stato presentato al Premio Strega. In uscita il romanzo breve Miracolo a Piombino – Storia di Marco e di un gabbiano e due testi di cinema: Gloria Guida, il sogno biondo di una generazione e Divina creatura - Il cinema di Laura Antonelli. Blog di cinema: La Cineteca di Caino (http://cinetecadicaino.blogspot.it/). Blog di cultura cubana e letteratura: Ser Cultos para ser libres (http://gordianol.blogspot.it/). Pagine web: www.infol.it/lupi. E-mail per contatti: lupi@infol.it

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