E’ difficile fare considerazioni anche semplici sul dramma dei migranti perché non basta vedere il problema solo sotto l’aspetto umanitario e del politicamente corretto, così come è sbagliato affrontarlo con una linea di chiusura e di rifiuto per la diversità.Tutti abbiamo negli occhi Immagini recenti che suscitano emozioni forti e opposte: una, quella del bimbo di due anni annegato sulla spiaggia reduce da uno dei tanti disperati sbarchi che scafisti criminali organizzano sulla pelle della gente che fugge da Paesi poveri e tormentati dalla guerra, con la “benedizione” della criminalità organizzata e con cecità(interessata?) della politica, l’altra, quella delle bare dei coniugi uccisi a Palagonia da un immigrato del centro di accoglienza di Mineo. Fotografie di una realtà complicatissima da affrontare e da gestire. L’Italia, nell’immigrazione clandestina per mare, da anni è stata lasciata sola dall’Europa, perché l’unica ad essere interessata da quel fenomeno di massa, per miopia e scarsa autorevolezza dei nostri politici all’interno dell’Unione, colpevolmente sorda e cieca . Ora che è diventato imponente il flusso dalla terraferma dei migranti diretti verso il nord Europa, qualcosa si muove anche a Bruxelles e alcuni paesi, in particolare la Germania, mostrano un’inaspettata disponibilità all’accoglienza, innescando un atteggiamento positivo in altre nazioni tendenzialmente più riottose. Sicuramente in Paesi come la Germania, in cui tutto funziona meglio per una migliore organizzazione dello Stato e perché le regole vengono fatte rispettare, l’accoglienza e la successiva integrazione daranno risultati positivi. Invece in Italia, in cui le norme sono fatte non per tutti e non le rispetta quasi nessuno, dove chi sbaglia forse paga, dove si specula e si ruba su tutto, anche sugli aiuti umanitari, i risultati dell’immigrazione di massa sono un fallimento evidente. Ci vogliono norme semplici, chiare, da seguire, con una Giustizia che funzioni, senza distinzione di colore della pelle o di appartenenza politica o di casta, senza falsi buonismi o atteggiamenti da” dagli all’untore immigrato”. I Paesi ordinati, come ad esempio la Svizzera, terra antica di immigrazione, funzionano benissimo, proprio perché non fanno distinguo. Ma noi italiani e chi ci governa, in fatto di senso civico siamo ancora alle aste, per dirla in gergo scolastico, allora come possiamo pretendere da quelle persone che si integrino in modo corretto, quando vedono come si vive nel Paese di Pulcinella e quanti la fanno franca?
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