Scorrendo al bar i giornali, ho visto un titolo che ha attirato la mia attenzione “La guerra del futuro sarà fatta dai computer” e mi sono messo a leggerlo e più andavo avanti più mi rattristavo. Non c’erano bufale o puttanate, era tutto giusto, tutto sacrasanto. Però… si parlava naturalmente dei computer e delle macchine (robot é riduttivo) che sempre più spazio occuperanno nella nostra vita. Il signor Fortini (il giornalista) é andato al convegno annuale della Altius Society alla “Oxford Union Debating Chamber” dell’Università di Oxford dove poderose menti hanno discettato del futuribile. Ed é risultato subito che tanta (tutta?) questa tecnologia finirà negli eserciti. Grossomodo quello che succede da quando l’uomo é giunto sulla terra. Chiunque scopra qualcosa trova sulla sua strada un militare (mandato da un politico, mandato dal capo) che gli ammolla soldi e gli dice quanto siano cattivi gli altri e che quindi se vuole fare il bene del suo paese deve usare quella scoperta, quella tecnologia per migliorare l’esercito. E di solito lo scienziato, per tonteria o convenienza ci crede. Uno degli ultimi é stato Fermi. Scappato dall’Italia perché aveva una moglie ebrea (bene) é stato convinto a far parte del pool che ha progettato la bomba atomica (male) e non se ne é mai pentito (malisssimo), neppure dopo quella su Nagasaki (orribile). Bomba peraltro incomprensibile se non pensando che gli americani volevano far capire a Stalin cosa potevano fare, per poi sapere che anche baffone era ormai arrivato ad averla, con buona pace (eterna) di
100-200.000 giapponesi (queste solo le brutali cifre della storia, quasi incredibili nella loro imprecisione). Armi, sofisticate, precisissime, più intelligenti di quelle che ora chiamiamo intelligenti (che poi tanto non lo sono, visto l’alto numero di civili “coinvolti”). A questo lavorano le migliori menti del mondo, di tutto il mondo. Se poi incidentalmente viene fuori qualcosa per la vita di tutto i giorni é solo per fare soldi o per far apparire buona la tecnologia. Questo per privarci del nostro maggior tempo libero. Del nostro ozio (derivato dal latino otium) che indica un’occupazione principalmente votata alla ricerca intellettuale e che è contrapposto a negotium, termine che indica occuparsi (più per necessità che per scelta) dei propri affari (sostentamento). Perché questi signori non si incontrano per raccontare che all’esercito= potere non daranno nulla e che tutte le scoperte fondamentali saranno per il bene comune? Perché ci raccontano che la saggezza é la conoscenza della storia e l’adeguamento al “così va il mondo”. Balle: la saggezza é cambiare (tentativamente in meglio) quell’adagio. In tutti i campi i riformatori, gli innovatori hanno “cambiato” direzione. Bisogna che cominciamo a porci delle domande serie, siamo ad un punto nodale di come utilizzare le nuove scoperte. Vogliamo farne un uso distruttivo o costruttivo? E non date retta a chi vi dice che se non andiamo in una certa direzione domani i cattivi vinceranno. I cattivi stanno vincendo anche ora per quattro ( o quattro fantastilioni) soldi. Che poi sono solo la misura della distanza tra i milioni (in vertiginosa crescita) di poveri e le centinaia (in lentissima crescita) di iperricchi. Abbiamo una rsponsabilità storica e morale nei confronti dell’umanità. E basta farsi raccontare balle. Ad esempio lo sapevate che oggi si produce cibo per nove miliardi di persone? E poi parliamo di morti di fame nel terzo mondo (ma anche nel primo e nel secondo si comincia a non scherzare) e un quarto d’ora dopo di cosa dobbiamo farne di tutta quella spazzatura che sta soffocando le città. Come se non fosse la stessa cosa.
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