A chi non costa donare

cammello In mezzo a tante notizie di eventi drammatici in tutto il mondo, si coglie con piacere l’annuncio che il giovane plurimiliardario americano Zuckerberg, inventore di Facebook, in coincidenza con la nascita della prima figlia, ha deciso di donare il 99% del suo patrimonio, attraverso l’istituzione di un’apposita Fondazione, ai bambini bisognosi. Al di là di alcune polemiche e perplessità sulle modalità dell’operazione annunciata, resta a mio parere pur sempre straordinaria l’entità di denaro di cui il giovane imprenditore, col consenso e l’ appoggio della moglie, intende privarsi, a favore di opere benefiche. Si può ricordare che quella enorme ricchezza non è stata formata attraverso il sudore della fronte, ma  col frutto di una brillante idea, sviluppata attraverso lo strumento principe dei nostri tempi: internet. Ma tutte le grandi fortune nascono da un’intuizione che si realizza nel momento giusto. Quali che siano le osservazioni che ognuno può fare, colpisce che alcuni rappresentanti del grande capitalismo americano,divenuti, grazie alla globalizzazione,straricchi, cerchino di dare un senso a quella montagna di soldi accumulata e conseguentemente alla propria vita, facendo del bene agli altri. Come non ricordare Bill e Melissa Gates, Warren Buffett, Paulson, diventato straricco facendo scoppiare la bolla dei sub-prime e mandando in crisi la finanza mondiale, che oggi è un grande finanziatore di Università, tra cui Harvard, a cui ha donato 400 milioni di dollari e  NYU Stern. Ecco, il popolo americano, sempre in bilico tra grandi contraddizioni, con un uso delle armi troppo facile, un capitalismo aggressivo e una finanza rapace, a volte sa farsi perdonare con gesti che ridanno il senso giusto allla vita. Ma non solo i super ricchi sanno comportarsi meritevolmente, anche molti comuni cittadini fanno donazioni a favore dei bisognosi. In questo, a mio parere, dovremmo attingere da loro, perché siamo una nazione che pratica tanto volontariato, sia a livello di persone normali, che di giovani, doniamo il sangue, ora anche più organi, ma quando si tratta di mettere mano al portafogli, tanto brillanti non sembriamo. Musica per le orecchie dei paperoni locali( che fanno un po’ gli gnorri, forse anche a causa della crisi dell’industria tradizionale), quella suonata da Zuckerberg e dalla moglie, proprio nel giorno bellissimo della nascita della loro erede. Speriamo che i nostri magnati italiani abbiano buon orecchio…

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